Terzo errore nella gestione delle vendite: gestire le vendite senza una strategia precisa (strategia del “diamoci da fare e vendiamo più possibile”).
Per la mia esperienza si tratta di una situazione tipica soprattutto nelle piccole e medie imprese, dove, mancando un direttore vendite dedicato, le attività di coordinamento vengono effettuate dal direttore generale o dall’amministratore delegato. Costoro, trovandosi divisi tra mille responsabilità e mancando spesso di un background di vendita finiscono sovente per coordinare ben poco e, soprattutto, non dare alcuna strategia al lavoro dei venditori. Né ovviamente riescono a supportarli con attività di training e coaching. Quale la soluzione in questi casi? Fino al momento in cui l’azienda non disporrà di un direttore vendite dedicato, il ruolo apicale che ne fa le veci dovrà sforzarsi di trovare una buona fetta del proprio tempo per svolgere tale funzione in modo professionale.
Quarto errore nella gestione delle vendite: non inserire strumenti seri di monitoraggio quotidiano delle vendite.
Sareste in grado di guidare la vostra auto senza un parabrezza che vi permetta di vedere la strada e, peggio che mai, senza alcun cruscotto che dia feedback in tempo reale su ciò che sta avvenendo? Ebbene, questa è la condizione di oltre tre quarti delle aziende. Si conoscono a mala pena gli ordini e il fatturato ma non si hanno notizie su trattative in corso, feedback su proposte che non si sono chiuse, indicazioni sui nuovi lead. Si guida nel buio più completo o comunque con informazioni che arrivano sempre troppo tardi. La soluzione a questo quarto (e talvolta drammatico) errore è apparentemente semplice: introdurre un CRM (sofware di customer relationship management), possibilmente in “cloud” e quindi fruibile facilmente e autonomamente via app dai venditori e chiedere loro di inserire tutte le informazioni sulle azioni svolte in tempo reale. Di fatto il vero ostacolo in questo caso non è mai informatico, bensì legato alla disciplina ed al reale vantaggio della rete vendita nel fornire i dati. Ma, credetemi, non vi è alternativa. Quindi se vi ritrovate in questo quarto errore, non c’è un minuto da perdere…
In conclusione…